Gli scan body e scanner intraorali sono ormai il futuro delle riabilitazioni protesiche su impianti, non resta che scoprire cosa sono e come funzionano.
Le tradizionali tecniche di impronta per costruire la protesi sugli impianti richiedevano l’utilizzo di una particolare pasta che creava diversi problemi e disconfort. I pazienti non ne sopportavano il gusto (per molti sgradevole), a molti creava un forte riflesso del vomito. Infine, a volte il dentista aveva difficoltà a inserire la pasta e il cucchiaio per l’impronta nei soggetti con apertura della bocca piccola. Oggi esistono delle valide alternative all’impronta analogica, grazie alla digitalizzazione tutte queste problematiche sono solo un lontano ricordo.
L’implantologia si è evoluta e con essa gli strumenti che la supportano. Primo tra tutti lo scanner intraorale che consente di effettuare una scansione digitale completa dei denti e delle gengive in pochi secondi con un’elevatissima precisione, passando semplicemente la punta del dispositivo vicino alle superfici da scannerizzare.
Per ottenere poi la posizione dell’impianto all’interno della bocca è necessario avvalersi degli scan body, ovvero degli abutment di scansione attraverso i quali è possibile rilevarne la posizione con l’utilizzo dello scanner intraorale. Lo scan body viene utilizzato come repere di posizione rendendo possibile l’utilizzo del T-base che fungerà da moncone per ricreare da zero il dente del paziente.
Caratteristiche dello Scanbody JD:
- Disponibile per tutte le linee implantari JDentalCare
- Prodotto in Titanio grado 5
- La forma asimmetrica facilita l’identificazione della posizione univoca dell’impianto
- Il trattamento della superficie facilita la scansione
- Dimensioni verticali limitate per un posizionamento facile e veloce anche in aree poco accessibili
- La forma dritta del corpo riduce la compressione dei tessuti molli
Per maggiori informazioni, visita la pagina dedicata alle Soluzioni digitali JD.
I vantaggi:
Digitalizzare il processo di impronta consente di semplificare notevolmente il flusso di lavoro e aumentare il confort del paziente realizzando un’impronta ottica in modo semplice e accurato. Si riduce drasticamente il tempo di trattamento, si aumenta la precisione del manufatto protesico eliminando i margini di errore del processo analogico e, una volta impiantati i denti nella bocca, resta una copia digitale del lavoro che consente di riprodurre denti identici agli originali all’infinito in caso di usura futura.
Vuoi scoprire da vicino i vantaggi dell’implantologia digitale e imparare ad applicare queste tecniche? Contattaci per maggiori informazioni o iscriviti al corso “JD Digital Full Arch paziente 4D” a cura della dott.ssa Camilla Gesso e del dott. Mattia Picasso che si terrà il prossimo 13 Aprile presso il nostro JDentalCare Training Center di Modena.